Siamo sulla via del ritorno, e questo sarà l'ultimo post su queste vacanze francesi. Era ora, no? Però il Mont Ventoux volevo proprio andarlo a vedere. Saranno 40 anni che mi saluta da lontano quando passo da queste parti, o quando lo vedo per televisione come tappa del Tour de France.
Salendo dal versante sud, poco prima della vetta trovate un brasserie ed un piccolo parcheggio, un altro appena sotto al cocuzzolo e un terzo subito dopo. Tra tutti, a spanne, ci saranno una cinquantina di posti, forse qualcosa in più.. Quattro - cinquecento metri più avanti (in linea d'aria, la statale però fa un paio di tornati quindi sembrano molto di più) c'è un parcheggio più grande, buono pure per i camper. Da li si può andare anche all'osservatorio astronomico.
Ed eccoci qui, in cima al Monte. Come il Petrarca, il 26 aprile 1336. Pare sia la prima ascesa documentata al Mont Ventoux. Il vento c'è ma (altro "pare") pare che il toponimo non c'entri con Eolo ma con la parola pregallica "ventur", che significa "colui che si vede da lontano". E da lontano si vede, per davvero..
I panorami da qui sono favolosi: si vede tutta la Provenza. Si vedono il Rodano e le Alpi, il Massiccio Centrale e le Cévennes, Avignone, la Camargue, la pianura della Crau, il Mar Mediterraneo con tutto il Golfo del Leone, e, nelle giornate più limpide, anche la cupola di San Gaudenzio, Milano e la Madonnina..
Questo è il memoriale dedicato a Tom Simpson, morto in questo punto il 13 luglio 1967 durante la tredicesima tappa del Tour de France. Se passate da queste parti, non mancate di porgergli omaggio, mi raccomando.
E per queste vacanze è tutto, gente. Ma non temete a breve lanceremo la nostra pallina da qualche altra parte. Alla prossima.