venerdì 25 ottobre 2024

VACANZE 2024: Puy de Dome - 8 Agosto 2024 - Parte prima

 Altro post un po' complicato che va visto in orizzontale. 

 Lo sapevate che in Francia ci sono i vulcani? O meglio c'erano. Cioè ci sono ancora, solo che non sono più attivi. Noi l'abbiamo scoperto guardando il Tour de France in TV, che ogni tanto fa tappa qui. Ed è l'unica occasione in cui le auto dei non residenti possono arrivare fin lassù, perchè normalmente la strada è chiusa. Anche se è stata costruita dai vivi e i vivi la custodiscono, non si può passare (cit. LotR).

 
Ma si può salire a piedi, l'ascesa è tutt'altro che proibitiva. E c'è il trenino: dopotutto è una delle mete turistiche francesi più gettonate.
 
 
Turismo interno perlopiù, non abbiamo notato molti stranieri. Ma è l'anno delle olimpiadi e dell'esodo da Parigi dei non interessati all'articolo, quindi magari non fa testo.
Può salire anche Arya, e anche lei paga il biglietto. Eccola qui che ci mette il naso.


Il trenino è panoramico, e parecchio.


 
Eccoci in cima. Siamo arrivati a metà mattina e il parcheggio (enorme) era pieno per metà, e anche di più. Sul trenino ci siamo saliti subito, ma la parte finale della fila ha dovuto aspettare il prossimo. E il trenino non era poi così tanto "ino". Tutto questo per dire che di gente ce n'era.  Ma lo spazio lassù è parecchio, e non ci si pesta i piedi. Tranne che quando arriva il treno. Facciamo un giro, verso la cima. 

 
Ci sono le scale, e non è poi così lontana.

 
A metà della salita incontriamo questo strano edificio che assomiglia ad un tempio, ma ad un esame più attento si rivela essere proprio un tempio: dedicato a Mercurio, di fattura Gallo-Romana, costruito nel I° secolo in arcose (arcose: singolare, maschile. Plurale: arcosi. Roccia sedimentaria del gruppo delle arenarie) e poi rifatto nel II° perchè era troppo piccolo, questa volta in trachite (una roccia magmatica effusiva. I Francesi sono precisini e ci tengono, io riporto).
 Da queste parti ci stavano gli Arverni, quelli di Vercingetorige e nei pressi di  Clermont-Ferrand, a nord o a sud non si capisce bene, c'era Gergovia, la loro antica capitale.




Sotto, ai piedi dei Puys, passava una delle più importanti diramazioni della Via di Agrippa, quella che collegava Lione (Lugdunum) con l'Oceano. Si dice che già da lì i viaggiatori potessero ammirare il tempio in tutta la sua austera maestà, e dal Col de Ceyssat i pellegrini potevano prendere la via che saliva fin lassù ad omaggiare gli Dei. Poi da queste parti arrivarono i Visigoti, poi i Franchi (con incursioni di Vichinghi e Normanni qua e là), poi i Francesi, e per ultimi, nel 1782, i muratori bergamaschi (quest'ultima è una supposizione), che nel costruire l'osservatorio meteorologico ne ritrovarono i resti. Purtroppo invece del restauro si optò per una ricostruzione, che nasconde i reperti originali e, secondo gli esperti, non riesce a mostrare il vero senso del sito. Però fa scena.


Eccolo qui in fondo l'osservatorio, che anche lui non è più quello di una volta. C'è anche un piccolo museo, dedicato appunto al tempio di Mercurio.  


E i vulcani? Beh, quelli li vediamo la prossima volta. 

Per questa, invece, è tutto, gente. 
Lunga vita, e fortuna 🖖
on ottobre 25, 2024 by Fabrizio |