Dove eravamo rimasti. Ah già, i vulcani. Li vedete laggiù sullo sfondo.
E qui, nella cartina, gentilmente fornita da OpenStreetMaps a sua insaputa. Anche se ne manca qualcuno, si vede piuttosto bene gran parte della catena dei Puys (quella più a sinistra): il marker è proprio sul Puy de Dome, dove stiamo noi. Siamo nel bel mezzo della Francia, nel Massiccio (appunto) Centrale.
La catena comprende 48 coni di cenere, otto cupole di lava, 15 maar (che è un tipico cratere ampio e poco profondo) e crateri di esplosione.
Considerata anche la loro forma, sono (per me) sorprendentemente recenti. Hanno cominciato circa 95.000 anni fa e l’ultima eruzione è di 6-7000 anni fa. In particolare, il Puy De Dome fu creato da un unica serie di eruzioni ravvicinate intorno a 11.000 anni fa. E poi basta. Perfino un'eruzione artificiale che doveva salutare l'arrivo di Napoleone III e dell'Imperatrice nel 1862 si risolse in una inutile (e probabilmente tristissima) fumata.
Ed eccoli qui, i vulcani. Quelli più vicini, almeno. Certo che paragonati, che so, all'Etna o allo Stromboli hanno un aspetto molto più "morbido".
Qualche dettaglio, che se lo meritano. Quello in primo piano, col buco al centro, dovrebbe essere il Puy Pariou e subito dietro il Puy des Goules.
Come vedete da questo studio, il magma originariamente stava proprio lì sotto, e solo per qualche strano scherzo della geologia è fuoriuscito di sghimbescio formando il Puy de Dome vero e proprio.
Vi lascio un link di approfondimento (un pdf piuttosto ponderoso, in inglese e francese) qui.
E per chi invece vedrà solo il blog, ci vuole almeno l'attribuzione:
Ma torniamo alle cose ignoranti, guardate che cielo c'è quassù. E non c'è niente da capire.
Ma per chi volesse volare un po' più in alto, qui c'è una vera industria del parapendio in tandem, a partire da 100€ (alla data della nostra gita). Ci sono almeno quattro o cinque gruppi, evidentemente un business che è decollato bene.