Arcachon è una elegante e raffinata stazione balneare, e lo è almeno fin dal 1823, quando venne costruito un primo stabilimento dedicato ai clienti più facoltosi. Cento anni dopo, più o meno, fu anche scoperta una sorgente termale, permettendo così agli Arcachoniani di ampliare l'offerta turistica destinata chi se la poteva permettere. Tra questi, Henri-Marie-de Toulouse-Lautrec e Gabriele D'Annunzio.

Riportato il breve estratto della solita brochure della proloco, non posso che aggiungere che è anche una delle stazioni balneari meno dog-friendly che mi sia capitato di visitare. Anche a detta degli indigeni, non c'è neanche un tratto della splendida spiaggia che consenta l'accesso ai cani. E che avranno mai fatto, qui, queste povere bestie?
E se vi capita di incontrare un giovane Enrico Beruschi in giro a torso nudo, avvisate subito la Gendarmerie. Non siamo mica al mare, qui. Vabbè, questo ci può anche stare, non sempre sono cose belle da vedere..
Anche perchè Arcachon è veramente un posto che vuole darsi un certo tono..
E ci riesce, in più di un'occasione. Anche con qualche moderneria, tipo la coda di balena del riquadro in alto a destra. Ma se guardate quello più in basso, dalla stessa parte, noterete che dove finisce la strada incomincia una serie di collinette che proseguono verso sud, sud-ovest. Bene: pare che questa parte della città sia zeppa di ville in stile Art Nouveau costruite nella Belle Époque che sono, di per se, meta di turismo architettonico internazionale. Non da fuori, immagino, ma noi, per non sbagliare, non siamo andati a verificare.
Anche perché tutta quella spiaggia dove non si poteva scavare neanche una buca ci ha messo un po' di tristezza. E allora ci spostiamo a Cap Ferret.
Finalmente siamo più liberi, anche se comunque anche per di qui all'oceano non ci si arriva. Ma alla spiaggia sì, e poi è solo una questione di tempo e sentieri..
E dalla punta di Cap Ferret, lontana, dall'altra parte del canale, vediamo per la prima volta la Duna di Pilat. Le sagome che si scorgono verso la sommità non sono piante o arbusti, ma turisti. Tra loro, domani, ci saremo anche noi.
Ma, per oggi, questo è tutto gente. Vado a preparare la prossima pallina da lanciare, voi aspettatemi qui nei dintorni. Buone corse.