Incollo un estratto della versione francese di Wikipedia che descrive efficacemente Sarlat-la-Canéda: "... è la Capitale del Périgord Noir. [...] Questa città storica è un importante sito turistico, rinomato per i suoi ornamenti monumentali risalenti principalmente al periodo medievale e all'inizio del Rinascimento (dal XIII al XVI secolo). secolo). Il suo centro cittadino, di grande omogeneità, è composto da un labirinto di vicoli pittoreschi e piazze ombrose fiancheggiate da palazzi privati con tetti in ardesia, i più famosi dei quali sono la casa di La Boétie, l'hotel di Barry, l'hotel di Savignac e il Presidio. Fulcro nevralgico della città, la Place de la Liberté (nella foto NdR), fiancheggiata da terrazze, è la sede del mercato, dove si vendono le specialità della regione: foie gras, tartufo, fichi e noci."
E si vendono sì, tant'è che le povere oche destinate alla spietata filiera del Foie Gras sono diventate il simbolo della città. Comunque, la scultura di François-Xavier Lalanne, pagata dal produttore Rougié, mi pare bellina. Prendiamola così.
Étienne de La Boétie è stato un filosofo, scrittore, politico e giurista francese. Pubblicò in Francese diverse traduzioni di Plutarco e Senofonte ed è l'autore del famoso "Discorso sulla servitù volontaria", in cui si discute sull'attitudine dei popoli a cedere il potere a chi se lo prende. Curiosa la qualifica di "famoso amico di Michel Montaigne"riservatagli sull'epigrafe. Erano in effetti buoni amici, e Montaigne lo cita anche nella sua opera più famosa: "Saggi". Però mi sembra una nota piuttosto inusuale. Chissà se sulla casa natale di George Harrison lo si descrive come "Il famoso amico di John Lennon". Fine della digressione. Ad ogni modo, Étienne de La Boétie è nato qui, il primo novembre 1530.
La torre con il cappello a punta che vedete in fondo alla strada è la "Lanterna dei Morti", ed è uno dei pezzi originali dell'abbazia da cui l'intera cittadina si è evoluta a partire dalla prima metà del IX secolo. La Peugeot parcheggiata davanti e probabilmente della stessa epoca.
Ed ecco qui un altro pezzo: la cattedrale di San Sacerdote (quello di Limoges, ce ne sono altri due o tre). All'origine era la chiesa abbaziale. Poi, dopo una serie di rimaneggiamenti, ristrutturazioni e passaggi di proprietà è diventata la cattedrale di Sarlat-la-Canéda.
Ma si è fatto tardi, e la La Ferme Fleurie ci aspetta per un ultima serata. Ma voi non correte troppo lontano, sto già preparando un'altra pallina da lanciare.